Osservazione della Terra: in Italia è un mercato da 230 milioni di euro, +15% 

Secondo i dati dell’Osservatorio Space Economy della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 il mercato italiano dei servizi di Osservazione della Terra ha proseguito la sua crescita, raggiungendo 230 milioni di euro, +15% rispetto al 2022.

Per le sue implicazioni sullo sviluppo tecnologico ed economico anche in settori tradizionalmente distanti, in Italia il settore spaziale è sempre più strategico. E alla filiera italiana dello spazio sono riconosciute alte competenze tecnologiche nei diversi ambiti: Osservazione della Terra, Comunicazione Satellitare, Navigazione Satellitare e Esplorazione Spaziale, e un’integrazione su tutta la value chain. Ma per la creazione di un mercato sostenibile e competitivo sul piano internazionale è necessaria la creazione di un vero ecosistema, che al momento risulta ancora embrionale. 

Una componente rilevante della New Space Economy

“Il mercato dell’Osservazione della terra, componente rilevante spesso associata all’intera concezione della New Space Economy, registra un aumento rispetto agli anni precedenti che ne consolida ancor maggiormente l’importanza all’interno della Space Economy nazionale – spiegano Angelo Cavallo e Camilla Colombo, Responsabili Scientifici dell’Osservatorio Space Economy -. Il 71% del fatturato delle imprese del settore è generato da forniture al comparto pubblico, mentre il restante 29% grandi imprese, Pmi e startup. Un trend che in parte è dovuto alle innumerevoli risorse messe a disposizione tramite bandi pubblici, PNRR in primis. In termini di distribuzione geografica, il 35% del fatturato è dovuto al commercio interno, mentre il 65% è frutto di relazioni oltreconfine”. 

Le Pmi “spaziali” sono l’83% del totale

Le Pmi che compongono la filiera spaziale sono l’83% del totale, ma faticano ad avere le Agenzie Spaziali come clienti, per difficoltà a partecipare a bandi e gare pubbliche.

In questo contesto, l’espansione della Space Economy verso settori non spazio è agli inizi. Oggi, solo il 10% delle aziende End-User (imprese potenzialmente clienti di applicazioni derivanti dall’utilizzo combinato di tecnologie spaziali e digitali) si sta interessando a iniziative legate alla Space Economy, il restante 90% non conosce il tema o non lo percepisce di valore.

Tecnologia: vincono i modelli “as a service” 

Da un punto di vista commerciale si conferma l’interesse per gli In-Orbit Services, dalla riparazione di satelliti al rifornimento in orbita, passando per la riallocazione orbitale e l’assemblaggio componenti 3D.
Sull’onda dell’Everything-as-a-Service che continua a caratterizzare i più diffusi business digitali, anche nello spazio si assiste alla diffusione di modelli di business servitizzati, nello specifico, Satellite as a Service (SaaS) e l’Insight as a Service (IaaS).

Il primo fa riferimento alla possibilità di trasmettere dati e usufruire di servizi satellitari, delegando le complesse operazioni satellitari e la raccolta di dati a fornitori terzi. Con il modello IaaS, invece, non solo avviene la trasmissione dei dati satellitari, ma vengono anche condivisi i cosiddetti ‘actionable insights’, cioè le informazioni operative che derivano da tali dati.